Comitato Archivio Artistico Documentario Gierut
Parlare con Dio
Immenso vociare d’anime
nel mare.
Argenteo lumeggiare del sole
sul mantello bianco spumoso.
Ti sento nel vento che mi avvolge il viso...
Ti vedo in quello che mi hai dato,
vivo
respiro
sospiro,
a volte ti dimentico,
soffro, mi dispero,
solo tu sei nei colori della gente a me vicino
con il cuore mi riscaldi
in questa mente stanca.
Ti ringrazio, Buon Dio,
della pazienza con un animo pazzo.
Amo la vita, ora con te accetto anche il grigio,
che permette al mio animo di amare il colore.
Sostienimi in questo cammino, lasciami vivere di sbagli, rimpianti,
rimorsi, dolori, piaceri, amori sinceri.
Il giusto sta nel tempo stabilito.
Della povertà non ho paura,
vorrei riuscire ad arricchirmi nell’amore del saper capire, comprendere
nei limiti dell’essere.
Dirai, perché tante richieste?
Per riuscire a progredire, aiutare l’uomo ad amare,
stare con l’uomo in sintonia.
Capire l’uomo nella solitudine della malinconia,
partecipare alla sua allegria.
Dammi l’opportunità di vivere per raggiungere l’obbiettivo
di diventare donna, buona, forte,
capace di compiere il suo lavoro il più utile alla società.
Dammi (con amore te lo dico) l’aiuto per compiere il mio dovere,
il mio bisogno d’essere concreta...
Della morte non ho paura,
è una scelta tua,
spero di trovare un piccolo posto
con altre anime
e continuare il lavoro scritto davanti al mare della coscienza.
Dammi ancora voce, il battito lo sento,
sorreggimi come puoi,
nella stanchezza per trovare l’equilibrio perso...